Nella storica cornice del cortile dell’ex Monastero di San Salvaro saranno allestite le isole tematiche dove i cuochi prepareranno a vista una serie di piatti che uniranno maestria e qualità del prodotto.
Dalle cucine di:
A coadiuvare gli chef nella preparazione dei piatti saranno gli studenti dell’Istituto Jacopo da Montagnana.
Insieme ai cuochi saranno presenti il Consorzio del Prosciutto Crudo Berico-Euganeo – Prosciutto di Montagnana – agricoltori, artigiani e l’olio dei Colli Euganei.
I produttori:
L’isola del dolce ospiterà, invece, la Rinomata Offelleria Perbellini.
Nel corso della serata la selezione dei vini proposta sarà a cura del Consorzio di Tutela del Soave e del Consorzio di Tutela del Merlara.
L’isola delle birre sarà, invece, a cura di Birra Antoniana.
Serata realizzata in collaborazione con “Con i piedi per terra”
venerdì 5 giugno
a partire dalle ore 19.00
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
Ingresso alla manifestazione gratuito, degustazioni a pagamento
Insomma, che ogni cosa debba avere una fine è risaputo; che ogni fine possa avere un seguito, invece, è un geniale esercizio della fantasia. Ne sanno qualcosa gli ascoltatori del Ruggito del coniglio – trasmissione di culto, in onda da vent’anni sulle frequenze di Rai Radio2 e seguita tutte le mattine da quasi due milioni di persone – che hanno prestato la loro penna e la loro immaginazione per creare i ‘prosiegui’ di dieci grandi classici, tra cui I promessi sposi, Il conte di Montecristo, L’Odissea, Canto di Natale, Il nome della rosa e perfino 50 sfumature di grigio (che stanno bene su tutto).
“Non sappiamo se esista una vita oltre la vita, ma un finale oltre il finale esiste sempre. Cosa accadrà ad Achab dopo che si è inabissato insieme all’odiata Moby Dick? Come si comporterà il Conte di Montecristo dopo aver ottenuto la tanto agognata vendetta? I promessi sposi, dopo l’inevitabile cerimonia, saranno felici o lei tornerà da mammà? Prima che Bruno Vespa decida di fare un plastico sul dottor Jekyll e mister Hyde, abbiamo chiesto a un gruppo di esseri umani che per comodità chiameremo ‘pubblico’ di scatenare la fantasia e proseguire alcune grandi trame letterarie. Purtroppo lo hanno fatto e il risultato è contenuto in questo libro”. Marco Presta e Antonello Dose
Si tratta di un grande libro pieno di libri, scritto a moltissime mani e raccolto con molto amore e molte risate da Roberto Corradi e i mastri continuologi del Ruggito del coniglio, con la preziosissima complicità di Marco Presta e Antonello Dose.
sabato 6 giugno, ore 18.00
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
In occasione del Festival delle Basse FuoriRotta si racconterà attraverso le parole e le fotografie di Simone Falso, coideatore del progetto e fotografo di scena di molti dei film di Andrea Segre. L’appuntamento sarà scandito dalla presentazione in anteprima delle fotografie di scena scattate in Kazakistan e dalla proiezione di alcune sequenze del documentario Marghera Canale Nord, accompagnate da una selezione di letture tratte dal libro FuoriRotta – Diari di Viaggio.
sabato 6 giugno, ore 21.00
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
La pubblicazione del libro “Ex – semi di musica vivifica” (Ed. VoloLibero/Nda) di Giancarlo Onorato è la base di partenza per un viaggio che attraversa la spina dorsale della musica più emozionale e viscerale di sempre. Un concerto giocato sull’intesa e sulle affinità di due protagonisti della musica indipendente, Giancarlo Onorato e Cristiano Godano – leader dei Marlene Kuntz – offrendo uno scenario sonoro – dai Velvet Underground ai Radiohead, da Jeff Buckley a Beck – a un testo vibrante e intenso, che riguarda tutti, e in particolare coloro che in Italia, dal 1977 ai nostri giorni, hanno sposato la causa della musica come strumento di liberazione da ogni bruttura. Un concerto di grande intensità emotiva e di grande energia sonora.
sabato 6 giugno, ore 22.00
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
Vincenzo Vasi: theremin, basso elettrico, voce, elettronica, giocattoli, ukulele…
Valeria Sturba: theremin, violino, voce, giocattoli, elettronica….
Negli undici brani dell’album omonimo si compie un viaggio dedicato ai suoni e alle visioni, in cui è facile perdersi in atmosfere oniriche o lasciarsi cullare dal suono impalpabile dei theremin, ma anche farsi trasportare dal ritmo e dalla leggerezza delle canzoni.
I due theremin, violino e basso, le due voci, l’elettronica, i giocattoli e le piccole percussioni di ogni tipo distribuiti su due set quasi speculari, l’ampio uso dei loop e di musica elettronica “suonata”, portano la massa sonora di questo insolito duo ai livelli di una piccola orchestra, capace di ospitare tutti i loro mondi paralleli in una sorta di multiverso fluttuante e cool.
Nel live, oltre a brani originali, si possono ascoltare riletture di brani di Aphex Twin, Philip Glass, Nucleus, Ravel, Inti Illimani…
sabato 6 giugno, ore 24.00
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
con 14 attrici che avranno partecipato al workshop ospitato nelle sale del Monastero e che si terrà a partire dal 4 giugno.
“Habitusmali è una sfida lanciata agli spettatori: una sfida a valicare il confine dello specchio, una sfida a spogliarsi della maschera per offrirsi nudi al cospetto di Verità”. Matteo Tarasco
Sabato 6 giugno
a partire dalle ore 24.00
Sale dell’ex Monastero
Durata della performance 25 minuti
Per info e candidature per il workshop
“Penso che all’inizio mi son provato a raccogliere quel che mi piaceva. E ho provato a farlo con gli occhi.
Ma non puoi goderne appieno perché a noi, specie a noi maschi non ci resta niente dentro (in memoria intendo).
Ecco dunque questo bisogno di riempire l’anima di cose, posti che mi erano piaciuti (ma anche magari mi avevano spaventato).
Disegnare all’inizio è stato un po’ quello, dare una mano alla memoria, trasportare dal cuore alla carta, avere qualcosa di tangibile che mi riportasse ai luoghi.
Poi diventi grande, capisci che è una scrittura questa, l’unica che si fa capire in tutto il mondo. È una magia, il disegno; ci si può parlare con tutti, raccontare con chiunque e ovunque.
Alla fine che mi importa d’avere un cavallo vero? Posso disegnarli e dunque prendermi tutti i cavalli, che dico, tutte le mandrie che voglio.
Ecco, fin dall’inizio e ancora adesso non sono stato altro che un ladro di bestiame (felice)”. Gek Tessaro
Durata dello spettacolo 55 minuti
domenica 7 giugno, ore 15.00
Sala parrocchiale all’interno dell’ex Monastero di San Salvaro
domenica 7 giugno, ore 16.00
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
“Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori.
Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani.
E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti. Vinicio Capossela ha scritto un’opera memorabile in cui la realtà è visibile solo dietro il velo deformante di un senso grandioso, epico, dell’umana esistenza, di un passato che torna a popolare di misteri e splendori l’opacità del nostro caos.
domenica 7 giugno, ore 18.30
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro
Lo storico gruppo di Padova presenta alcuni brani dalla colonna sonora del film “La Prima Neve” di Andrea Segre e un’anteprima del nuovo CD in uscita nei prossimi mesi, un disco che prosegue la ricerca di un nuovo folk aggiungendo rispetto all’impianto dei dischi precedenti alcuni elementi elettrici e introducendo i fiati – clarinetto, clarinetto basso, sax tenore – come presenza stabile nell’organico.
domenica 7 giugno, ore 19.30
cortile dell’ex Monastero di San Salvaro